La psicoterapia è un tipo peculiare di trattamento sanitario, basato su di un’alleanza tra due individui, e mediato dal dialogo.
Può svolgersi percorrendo due vie:
1) se ci sono dei sintomi di natura psicopatologica, viene usata per contrastarli ed eliminarli dalla vita del paziente, restituendogli libertà e possibilità di scelta. I sintomi di natura psicologica (come gli attacchi di panico, una forte ansia percepita, sintomi di natura ossessiva -come il bisogno di ripetere sempre uno stesso gesto, o di controllare che qualcosa sia chiuso o “a posto”-, oppure i sintomi di natura depressiva), vengono esplorati e compresi in un contesto protetto di alleanza terapeuta-paziente. A volte ricorrere a dei farmaci (coinvolgendo la figura di uno psichiatra) rappresenta un validissimo e indispensabile aiuto.
É importante considerare che ogni disturbo psichiatrico o malessere, toglie libertà. La psicoterapia aiuta a svincolarsi da forme troppo strette di ragionamento, da cicli interpersonali problematici che si ripetono -sempre uguali a sé stessi-, da un disturbo di panico o da pesanti sintomi post-traumatici a seguito di eventi spiacevoli non elaborati.
2) In assenza di sintomi eclatanti, ma in presenza di un malessere psichico, il lavoro di psicoterapia ha una funzione esplorativa. La psicoterapia di stampo cognitivista ha l’obiettivo in questo caso di aumentare la visibilità dei propri meccanismi interiori e psichici, al fine di divenire i migliori “esperti” della propria psicologia, aumentando la consapevolezza metacognitiva (cioè la consapevolezza sul proprio modo di vedere la realtà e le relazioni) e il senso di mastery, cioè di controllo sperimentato soggettivamente, verso una maggiore libertà di pensiero e di azione.
Partendo da una specializzazione in psicoterapia di taglio cognitivista, mi sono convinto della fondamentale necessità di integrare a questa altre forme di psicoterapia, tenendo il buono e “ciò che funziona”, mutuandolo anche da altri approcci. Ho quindi approfondito l’opera di Bion, la storia della psicopatologia, le neuroscienze affettive, la psicologia evoluzionistica, la psicosomatica e gli approcci corporei nella gestione dei sintomi psicologici. Negli ultimi anni, ho approfondito in particolare la teoria sul trauma, curando un lavoro di divulgazione sul tema, collaborando con molteplici realtà (come l’equipe psicotraumatologica del Santagostino di Milano, che ho contribuito ad avviare) impegnate nello studio e nel trattamento di sindromi post-traumatiche.
Mi sembra sia fondamentale sviluppare un metodo di lavoro il più possibile integrato, e considerare ogni individuo nella sua profonda unicità.
A Torino il mio studio è in via Piave 10A, in zona quadrilatero romano. Lavoro anche online e collaboro con Serenis (Milano) e IEuD, Istituto Europeo delle Dipendenze (Milano).
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